Nov 2021 | Open Banking | Open Banking

Il 46% degli italiani è d’accordo, secondo una ricerca Forrester/Experian.

La ricerca mette in evidenza come i consumatori siano propensi a condividere le proprie informazioni con le aziende se questo serve a ricevere un servizio migliore

Milano, 8 novembre 2021 I consumatori sono disposti a condividere i propri dati con le aziende, se queste informazioni vengano utilizzate per offrire un servizio migliore. È questa la conclusione che emerge da una ricerca condotta da Forrester Consulting per conto di Experian.

Il 2021 Business and Consumer Report di Experian analizza i dati, il livello di consenso e le opportunità che le imprese di servizi finanziari nell’area EMEA possono identificare, comunicando chiaramente alle persone il modo in cui esse trarranno vantaggio dalla condivisione dei loro dati.

La ricerca, che ha cercato di mettere in luce il processo decisionale che le persone seguono quando viene chiesto loro di condividere i propri dati per accedere a un servizio, conferma che, attualmente, il 46% dei consumatori italiani (rispetto al 43% complessivo in EMEA) si dichiara disposto a permettere alle aziende di accedere alle loro informazioni finanziarie in caso di richiesta online.

Uno su cinque (in Italia il 22%, rispetto a un dato EMEA del 21%) non è invece d’accordo. Tuttavia, molte delle persone inizialmente riluttanti sono disposte a riconsiderare la loro decisione in caso fosse chiaro lo scambio di valore. Nello specifico, il 37% degli italiani ci ripenserebbe se questo garantisse un processo di richiesta più veloce, e il 38% lo farebbe anche se, in cambio, potesse assicurarsi un tasso migliore o avere maggiore possibilità di accedere al credito.

“In questa fase di uscita dalla pandemia, la crescente diffusione di approcci digital-first sta modificando profondamente il modo in cui le aziende e i consumatori interagiscono tra loro”, spiega Armando Capone, Chief Commercial Officer di Experian Italia. “Si tratta di un cambiamento che rappresenta per i fornitori di servizi finanziari una significativa opportunità di posizionarsi ulteriormente come consulenti e gestori di fiducia dei dati personali, ma anche un forte richiamo nei loro confronti a fare le cose nel modo migliore.”

“I risultati di questo report mostrano come le persone siano disposte a condividere i loro dati, a patto però che di ricevere informazioni corrette e complete e di avere chiaro cosa possono ricevere in cambio, come ad esempio un processo più breve, servizi o tariffe migliori. Le aziende che possono dimostrare il valore concreto offerto alle persone che acconsentono a condividere i loro dati sono destinate a crescere più rapidamente nel mondo digitale”, aggiunge Armando Capone.

La metà esatta (il 50%) degli intervistati italiani dichiara di fidarsi delle banche per i propri dati personali, con un valore più alto rispetto a datori di lavoro o governi. Tuttavia, c’è una disconnessione tra i punti di vista dei consumatori e delle imprese. Alla domanda se sono d’accordo con l’affermazione “i clienti si fidano del nostro uso dei loro dati per servirli meglio”, risponde positivamente ben l’85% delle imprese italiane di servizi finanziari.

Si tratta di una disparità che indica come si debba fare di più per accrescere la fiducia dei consumatori e fornire una comunicazione più chiara sui benefici che derivano dalla condivisione dei dati. Quetso anche in virtù del fatto che i 62% degli utenti italiani dichiara oggi di preferire un processo di richiesta online piuttosto che di persona o al telefono.

Tra gli altri risultati rilevanti del report relativi all’Italia:

  • Il 74% delle aziende sta esplorando diversi tipi di set di dati per migliorare l’accuratezza delle capacità di analisi.
  • Il 59% delle organizzazioni ritiene di aver bisogno di più dati per alimentare le proprie esigenze analitiche.
  • Il 72% delle aziende afferma di avere bisogno di dati più rilevanti per migliorare l’esperienza del cliente.
  • Il 64%, infine, sta dando la priorità agli investimenti su dati e capacità di analisi per migliorare la conoscenza dei propri clienti.

Experian ha commissionato a Forrester un sondaggio che ha coinvolto circa 600 decision maker aziendali e alcune migliaia consumatori nell’area EMEA per comprendere le loro opinioni in tema di customer experience e onboarding.

Per avere maggiori informazioni sul 2021 Business and Consumer Report di Experian, è possible cliccare qui.

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Chiara Possenti, Sandro Buti, Angela Spiaggi, Lorenzo Turati
experianitaly@axicom.com 

Experian

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