Nov 2022 | Insurance |
Arcangelo Gagliano
Key Account Manager
Experian

Quello degli “animali d’affezione” è un mondo particolare; grandi e piccoli amici pelosi che condividono quotidianamente molti degli aspetti della nostra vita, inclusi quelli più rischiosi.

I numeri sono impressionanti: l’Anagrafe Nazionale gestita dal Ministero della Salute censisce sul territorio nazionale circa 15 milioni di cani, gatti e furetti muniti di microchip (obbligatorio solo per i primi).
Se aggiungiamo quelli sprovvisti di identificativo, pesci, uccelli ed altri più o meno esotici, arriviamo tranquillamente a 60 milioni… rapporto 1:1 con gli abitanti, quindi.
Per proteggerli e garantire tranquillità al proprietario, numerose Compagnie rendono già oggi possibile stipulare polizze che coprono principalmente tre ambiti:
– Responsabilità Civile (danni che il proprio animale può provocare a terzi);
– Healthcare (spese veterinarie per malattie o infortuni);
– Tutela Legale (in caso di controversia per danni subiti o provocati).
Solo poco più di 1,7 milioni di proprietari (12% del totale), però, possiedono una polizza stand-alone o una copertura pet multirischi (ad esempio, RC Capofamiglia); fortemente sotto-assicurato, è un mercato da oltre 530 milioni di Euro in Italia, con sinistralità piuttosto contenuta.

Perchè non vediamo le Assicurazioni “spingere sull’acceleratore” dei prodotti Pet, con campagne specifiche e massive?
A mio parere, l’ostacolo più importante è la scarsa disponibilità di informazioni sugli animali e sui loro trascorsi.
L’analisi assuntiva è oggi un processo piuttosto semplice che prevede la raccolta di dati sulla specie, la razza, il sesso e l’età.
Le regole di underwriting pesano particolarmente alcune variabili, tra le quali età (difficilmente si otterrà un preventivo sopra gli 8 anni) e razza.

Molte Compagnie, per quanto riguarda i cani, fanno riferimento alla cosiddetta “Lista Turco”, un elenco di razze ritenute geneticamente più pericolose; questo approccio, indicato dalla comunità scientifica come discriminatorio e poco predittivo, è stato superato con l’istituzione del “Registro dei cani morsicatori e con problemi di comportamento”, di qualunque razza, aggiornato dai veterinari nel caso in cui un animale venga considerato “difficile” o si sia reso responsabile di un attacco.

L’iscrizione al Registro è l’unico caso di obbligo a stipulare una polizza RC; appare evidente come molto della domanda di assicurazione possa provenire da selezione avversa, avvicinando alle Compagnie i proprietari di quegli animali che per la propria storia hanno maggiore probabilità di generare un sinistro.

Pochissimi preventivatori oggi includono domande sull’eventuale iscrizione al Registro (UnipolSAI, ad esempio,  è una delle eccezioni).

Allo stesso modo, si contano sulla punta delle dita le Compagnie che prevedono nel proprio workbook domande su incidenti o morbosità pregresse, indicatori di potenziale maggiore frequenza sinistri healthcare.

Per rafforzare le analisi assuntive ed i controlli antifrode, Experian ha creato Pet InfoService, il primo sistema italiano di informazioni sugli animali d’affezione.

Grazie alla raccolta di informazioni provenienti dai registri pubblici ed alla condivisione delle Compagnie in ottica Open Insurance, è possibile ottenere in maniera immediata alla richiesta di preventivo o al point of claim la conferma dei dati anagrafici del Pet, dell’età, della razza, degli eventuali sinistri o interventi veterinari pregressi.

Pet InfoService consente alle Compagnie di
– migliorare la pricing sophistication dei prodotti Pet, grazie ad un set informativo aggiornato e completo;
– scoprire dati medici non dichiarati;
– avere evidenza dei sinistri accaduti negli ultimi tre anni;
– verificare l’iscrizione al Registro dei cani morsicatori e con aggressività non controllata;

garantendosi la tranquillità di investire maggiormente su questa linea di coperture, minimizzando possibilità di frodi e frequenza dei sinistri e migliorando contemporaneamente l’andamento tecnico.
Pet InfoService fornisce una valutazione globale della pratica, integrando le informazioni fornite con uno score di rischio frode che tiene conto anche delle caratteristiche del proprietario.