Con l’incremento della digitalizzazione dei canali di acquisizione di banche e finanziarie, sia riguardanti l’apertura dei conti e sia la veicolazione di prestiti istantanei o di servizi, è aumentata anche la complessità della prevenzione della frode.

L’impatto sul P&L può diventare cruciale specie quando un istituto finanziario ha una strategia multi-canale, così come ingenti perdite possono essere causate da un peggioramento della “customer experience”.

Il rapporto della Bankitalia svela che le frodi finanziarie sono in aumento del 40% e circa la metà riguarda il furto di credenziali, specie attraverso sistemi di messaggistica come Whatsapp e Telegram. A seguire ci sono le frodi commerciali (11,7%), le offerte d’investimento (11,2%) e l’Iban contraffatto (7,4%). La ricerca evidenzia anche come il 23% delle frodi avvenga tramite vishing (servizi di telefonia fasulli), il finanziamento illegittimo (11,9%) e il phishing (6,5%).

Il furto d’identità è essenzialmente legato all’utilizzo di documento contraffatti, alla generazione di identità sintetiche e all’utilizzo di credenziali rubate. Ciò porta dritto alla richiesta fraudolenta di prestiti o servizi finanziari, all’apertura di conti illegittimi e all’accesso fraudolento a conti illegittimi (account take-over).

Le tecniche con cui i frodatori riescono a bucare sistemi sofisticati si è evoluta rapidamente adattandosi ai diversi canali e abbassare la guardia nella protezione degli account a livello di login e a livello transazionale, può diventare fatale e comportare costi molto ingenti.

I pain points per i fraud manager sono svariati e possono essere risolti solo con un approccio olistico. Da una parte, dal punto di vista tecnico, è cruciale puntare sulla flessibilità di un sistema SaaS, naturalmente disponibile su tutti i canali, e su delle single API che permettono un’attività di processing real time e performante.

Oltre a ciò, risulta determinante disporre di un efficace sistema di “case management” e di investigazione.

L’altro grande problema sono i falsi positivi, ossia coloro che vengono rigettati erroneamente nonostante la presenza di una revisione manuale. L’unico modo per limitare i falsi positivi è l’accuratezza, ottenibile solo grazie alla varietà dei dati a disposizione, a tecniche di machine learning avanzate e potenziabili attraverso regole di facile costruzione. In ultimo, è di fondamentale importanza disporre di dashboard illustrative “user friendly” in grado di rappresentare al meglio le KPI a disposizione.

CrossCore è tutto questo! Un orchestratore evoluto e ricco di funzionalità in grado di gestire più fonti dati sia per ciò che riguarda sia la fase di identificazione in fase di onboarding e sia i vari touch-points che fanno parte di un journey digitale, ibrido o anche fisico.

Ma quali sono i dati che CrossCore gestisce per sgretolare la resistenza dei frodatori?

  1. I dati necessari a un corretto KYC che segue l’identificazione via video-selfie o tramite SPID. Un approfondita analisi che sfrutta il machine learning per scongiurare il rischio di accettare documenti contraffatti.
  2. La Device intelligence per identificare le anomalie legate al dispositivo con cui l’utente naviga
  3. Oltre 5.000 data point associati al “behavioral biometrics”, con lo scopo di sfruttare il machine learning legato al comportamento di navigazione sia su desktop che mobile.
  4. L’email intelligence che permette di arricchire un indirizzo email con oltre 100 data points per valutarne l’affidabilità
  5. La phone intelligence, che invece permette di estrarre dati utili per calcolare il rischio di frode legato al numero di telefono fornito.
  6. I cosiddetti application data, ossia l’integrazione degli allarmi provenienti dal credit bureau e da Scipafi per identificare “fraud ring” e anomalie.
  7. I dati necessari alla re-identificazione passwordless per evitare la frode in caso di perdita di un device o account recover

La forza di CrossCore è data dalla possibilità di sfruttare al massimo una vasta quantità di dati per creare strategie in grado di ridurre la revisione manuale e i falsi positivi pur mantenendo un elevato efficacia in termini di “fraud rate”.

CrossCore è infatti corredato di un potente modulo a machine learning in grado di generare uno score complessivo e ridurre gli eventuali conflitti che possono esserci tra i diversi tipi di segnali.

Ogni singolo “fraud score” è rappresentato e spiegato in  dashboard facilmente fruibili al pari dello score complessivo che viene calcolato con tecniche sofisticate in self-learning.

In ultimo ma non meno importante è l’impatto zero sulla “customer experience”.Fornire un esperienza frictionless per evitare l’abbandono dell’utente e garantire performance competitive è di fondamentale importanza e non è un argomento su cui poter scendere a compromessi.

CrossCore è una soluzione modulare strutturata a micro-servizi che può adattarsi perfettamente a diverse circostanze e canali (app, web, filiale e call center) ed è dotata della connettività necessaria per veicolare strumenti anti-frode interni o di terze parti.