Il continuo calo dei tassi di interesse spinge i mutui, soprattutto quelli immobiliari. Aumentano anche i prestiti: il punto con Giulio Mariani, AI & Data Manager di Experian Italia
Il mercato del credito in Italia è in crescita. Secondo il rapporto di Experian, global data tech company, tutte le tipologie di prodotto hanno registrato un importante incremento rispetto a settembre 2024 e allo stesso periodo dell’anno precedente. A livello nazionale le richieste di credito sono aumentate per tutte le categorie di prodotto, confermando un trend positivo anche rispetto a ottobre 2023. In particolare, i mutui immobiliari hanno registrato una crescita significativa, con un aumento del 49,8% rispetto ad ottobre dello scorso anno, accompagnato comunque da un incremento sia delle richieste di prestiti personali (+19,69%) che di prestiti finalizzati (+7,67%). Un trend confermato anche dall’incremento mensile, rispettivamente + 13,37% e 7,53%. Millenial e GenZ guidano la crescita delle richieste dei mutui con un incremento, rispetto ad ottobre 2023, del 71,65% e 86,69%. E sempre la Generazione Z si conferma leader nell’utilizzo del BNPL che continua la sua ascesa, con un +34,2% su base annua e un +14,5% su base mensile. Abbiamo fatto il punto di tutti questi argomenti con Giulio Mariani, AI &Data Manager di Experian Italia.
Dal vostro report risulta in buona salute il mercato del credito italiano. Come vi spiegate i numeri in aumento?
«Ci sono diversi fattori che contribuiscono alla crescita. Il primo è decisamente dovuto ai tagli dei tassi operati dalla Bce che recentemente hanno abbassato il costo del credito e conseguentemente hanno stimolato la domanda. Questo si riflette su tutti i prodotti di finanziamento dai mutui ai prestiti personali o finalizzati, sia per i consumatori sia per le imprese. Tutto ciò segnala un mercato, quello italiano, decisamente in crescita rispetto agli anni precedenti».
Ci sono particolari differenze tra il Nord ed il Sud del Paese o l’incremento è generalizzato?
«Direi che l’incremento è abbastanza generalizzato. Ci sono delle Regioni, come la Lombardia ed il Lazio, che hanno una storia del credito alle spalle importante e che registrano delle crescite sopra la media. Il Lazio ha guadagnato importanza nella distribuzione delle richieste di mutui, posizionandosi al quarto posto dopo Lombardia (16,10%), Veneto (12,55%) e Toscana (12,26%) raggiungendo la doppia cifra (10,50%) Un mese davvero incredibile per le richieste di mutui a Napoli che toccano un incremento del 140%! Un altro elemento su cui riflettere, sia sul quadro generale che quello territoriale, è la digitalizzazione, un abilitatore chiave dell’accesso al credito».
Millenial e GenZ guidano la crescita delle richieste dei mutui. Un dato curioso, vista la precarietà dei giovani di oggi, o sbaglio?
«In realtà il livello della disoccupazione, anche giovanile, è in calo, quindi c’è un mercato del lavoro forte che trascina la domanda. Oggi poi i giovani hanno una marcia in più rispetto ai loro coetanei del passato: in primo luogo sono nativi digitali, quindi sanno usare molto bene le nuove tecnologie e richiedere facilmente finanziamenti tramite i canali online. Anche il credito si è aggiornato, cercando di stare al passo proprio con le richieste dei più giovani, come l’introduzione del BNPL che ha visto una esplosione negli ultimi anni grazie soprattutto all’utilizzo delle nuove generazioni. Oggi sono i giovani a rappresentare il vero volano per la crescita del credito del consumo in Italia, la categoria che fa la differenza per i player bancari e finanziari».
Parlando proprio di BNPL, di cosa si tratta nello specifico e come mai questo successo?
«E’ uno strumento che ha avuto un enorme successo perché è semplice ed intuitivo, che permette ai consumatori di pagare un bene, anche costoso, slittando i pagamenti in tre-quattro rate e soprattutto facendolo a tasso zero, senza quindi alcun costo aggiuntivo. Il buy now pay later ha avuto un boom in settori come il fashion, il luxury o la tecnologia. Riflette anche un cambiamento culturale perché i giovani del passato erano abituati all’acquisto tradizionale, oggi si tende ad usare i prodotti per un breve periodo e quindi si è più propensi all’affitto, al leasing, un po’ come avviene con il BNPL che permette di avere accesso a prodotti immediatamente pagando un canone ogni top di tempo».
Torniamo al discorso dei mutui perché quelli immobiliari hanno registrato una crescita significativa lo scorso mese. Come mai oggi si compra una casa? Rappresenta un investimento o cos’altro?
«Gli italiani da sempre hanno visto nell’acquisto di una casa un bene affettivo da tramandare ai propri figli però oggi si torna, dopo due anni iperinflattivi, di crescita vertiginosa dei tassi, ad una situazione più favorevole per comprare. C’è quindi anche una domanda che è trainata da chi vede nell’abitazione un investimento con un basso rischio ma con un buon rendimento grazie a tassi più competitivi voluti dalle politiche monetarie più espansive rispetto a 18 mesi fa».
Rimanendo in tema di tassi, quali sono le vostre previsioni per le mosse future?
«La nostra aspettativa è che nei prossimi mesi la Bce continuerà a tagliare i tassi per stimolare sempre la domanda. Il vero quesito è come si comporterà la Fed negli Stati Uniti. Finora le politiche monetarie erano perfettamente allineate nella lotta all’inflazione, c’è da capire se la banca centrale americana proseguirà con gli stimoli oppure no. Deve oggi fare i conti con le scelte di politiche fiscali del nuovo governo e di conseguenza aggiornare le proprie decisioni».